Due nuove configurazioni per l’autoconsumo diffuso nelle CER Solidali

Il percorso delle Comunità Energetiche Rinnovabili della Diocesi di Cremona continua a crescere e a consolidarsi, compiendo un ulteriore passo concreto verso la piena operatività.

Nel mese di luglio è stata infatti presentata la domanda di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso relativa a due nuove configurazioni di Fondazioni aderenti al progetto:

  • Fondazione CER Casalasco Viadanese, sulla cabina primaria AC001E01232. La domanda di accesso al sistema di autoconsumo diffuso è stata inviata considerando una potenza complessiva di impianti fotovoltaici pari a 1650 kW;
  • Fondazione CER T.O.P. Energie ETS, sulla cabina primaria AC001E01236. In questo caso la domanda di accesso al sistema di autoconsumo diffuso è stata inoltrata considerando una potenza complessiva di impianti fotovoltaici pari a 118 kW.

Queste richieste rappresentano un dato significativo che evidenzia la capacità delle Fondazioni di produrre energia rinnovabile in maniera consistente e diffusa sul territorio e segnano un passaggio fondamentale per avviare concretamente la condivisione dell’energia rinnovabile prodotta all’interno delle comunità, dando valore all’energia generata localmente e rendendola disponibile per i membri delle CER.

L’autoconsumo diffuso rappresenta infatti il cuore pulsante del modello delle Comunità Energetiche Rinnovabili: un meccanismo intelligente che consente di consumare, il più vicino possibile al punto di produzione, l’energia proveniente da fonti rinnovabili.
Ciò comporta un duplice vantaggio: da un lato riduce le perdite dovute alla trasmissione dell’energia elettrica, dall’altro aumenta l’efficienza complessiva del sistema energetico, garantendo benefici ambientali, economici e sociali sia per i singoli aderenti sia per l’intero territorio.

Grazie a queste nuove configurazioni, le Fondazioni coinvolte rafforzano il loro ruolo di promotrici di un modello energetico più sostenibile, equo e solidale.
Un modello che non solo riduce i costi energetici per i membri, ma contribuisce in maniera concreta alla transizione ecologica, rendendo sempre più forte la rete delle CER Solidali e il lor impatto positivo sulle comunità locali.